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mercoledì 3 gennaio 2018

CDA: "invariate le tariffe idriche. una tantum di 2,5 euro al mese per i nuovi contatori, ritocco dell' 1% ai contributi, si consolida il pareggio di bilancio"

Oltre alle comunicazioni formali che, come ogni anno, verranno inviate a tutti i soci casa per casa, riteniamo opportuno riassumere anche tramite questo articolo le principali decisioni assunte dal CdA nell’ultima seduta del 2017. Anche per consentire ai soci di non cadere nella solita (e ormai patetica) disinformazione.
Anche quest’anno si è lavorato col primario obiettivo di arrivare a un bilancio societario sostanzialmente in pareggio. Senza un bilancio sano la Cooperativa non potrebbe erogare quei servizi che i soci, giustamente, pretendono.
Questo obiettivo dovrebbe essere scontato per qualsiasi amministratore, purtroppo però per troppi anni la gestione è stata in perdita: questo ha impedito di manutenere le infrastrutture e ci sono voluti enormi sforzi, negli ultimi anni, per riuscire a risanare i conti e recuperare un patrimonio che si stava degradando e che in molti casi restava inutilizzato.
Oggi la situazione è cambiata, ma dovremo stare attenti, tutti quanti, a non ricadere negli errori gestionali del passato.
Per anni, ad esempio, i contributi mensili dei soci sono rimasti congelati, nonostante la Società, nel frattempo, abbia dovuto sostenere costi sempre più alti anche a causa di un’inflazione che, pur bassa, è cresciuta in 8 anni di circa il 10%. Questo costrinse il CdA, due anni fa, a riallineare i contributi all’aumento dei costi, altrimenti si sarebbero dovuti tagliare i servizi. Per evitare, in futuro, tutto questo, sarà saggio tenere allineati i contributi all’inflazione, che fortunatamente in questi anni è molto bassa. Quest’anno si attesterà tra lo 0,8 e l’1,3% e il CdA ha pertanto deliberato un aumento che, mediamente, sarà di circa 0,7 euro al mese. Una cifra quasi irrisoria che però, nel suo complesso, consentirà alla Società di non dover tagliare i servizi e non accumulare debiti.
Anche il settore acquedotto (che, da sempre deficit, era arrivato a registrare perdite annue di 80.000 euro) è stato finalmente risanato grazie alla riforma tariffaria varata tre anni fa. Una rimodulazione tariffaria che ha portato maggiore equità, visto che fino ad allora i costi determinati da chi consumava molta acqua venivano scaricati anche su chi ne consumava poca o nulla.
C’è ancora un piccolo sbilancio tra ciò che la Cooperativa incassa e ciò che spende per fornire l’acqua, ma a preoccupare sono più che altro le perdite della rete. Infatti, anche se sono in linea con le perdite generalmente registrate dagli acquedotti coevi, riteniamo che debbano essere comunque ridotte, per contenere costi e sprechi. Tali perdite sono dovute in parte alla vetustà delle condutture e in parte al fatto che i contatori sono vecchi e non segnano tutta l’acqua consumata. Per risolvere tutto questo (ed esser certi che ciascuno paghi ciò che realmente consuma) il CdA ha deliberato il rinnovo di tutti i contatori e l’installazione di contatori che segmentino la rete e consentano di individuare le tratte più rovinate per pianificare riparazioni mirate. Si tratta di un investimento di circa 40 mila euro, che il CdA ha deciso di affrontare in questo modo: 20 mila euro saranno attinti direttamente dal bilancio, mentre gli altri 20 mila saranno raccolti attraverso un contributo una tantum pari a 2,5 euro mensili. Ovviamente, se grazie a questo intervento le perdite si ridurranno al punto da produrre un avanzo di bilancio, esso potrà essere utilizzato per accelerare il risanamento delle reti e/o per ridurre le tariffe. Intanto, il CdA ha deliberato di lasciare inalterate le attuali tariffe (che, lo ricordiamo, sono tra le più basse della Sardegna, di gran lunga più basse di quelle applicate da Abbanoa). In CdA è stata anche ribadita la disponibilità degli Amministratori a rimodulare diversamente le attuali tariffe, col solo vincolo che sia sempre assicurato l’equilibrio tra costi e ricavi. Largo quindi a qualunque proposta.

Questo è quanto è stato deciso dal CdA. Una decisione che, com’è normale in qualunque assemblea democratica, è stata presa a maggioranza. Ovviamente, i consiglieri in disaccordo hanno tutto il diritto di esprimere le loro opinioni, anche questo fa parte della normale dialettica democratica. Ciò che spiace (e che non c’entra nulla con la democrazia) è che si cerchino sempre lo scontro e l’attacco personale, attraverso informazioni deformate e spesso, purtroppo, anche con l’insulto. Pur senza voler replicare a taluni articoli circolati recentemente (e che si commentano da soli) ci limitiamo ad assicurare ai soci che il Presidente non ha mai impedito ad alcun consigliere di esprimere la propria opinione. Anche sui contributi e sulle tariffe, si è svolta in CdA un’ampia e prolungata discussione che ha consentito a vari esponenti della cosiddetta minoranza di esprimere la loro posizione (Sanna, Manunza, Lazzari, Atzeni, Arizio). Poiché però, ad un certo punto, quando già vi erano stati numerosi interventi e già era stata approvata la delibera sui contributi, si rischiava che venisse meno il numero legale e ciò avrebbe impedito di assumere delibere che andavano approvate necessariamente entro quella seduta, il Presidente ha chiesto al consigliere Madeddu, da poco arrivato alla riunione, di aggiungere il suo intervento dopo la votazione, ricordando che eventualmente sarebbe stato comunque possibile modificare i deliberati. A tale richiesta i consiglieri Madeddu e Sanna, dopo aver invocato l’intervento del Collegio Sindacale, che tuttavia non ha posto alcuna obiezione sull’operato del Presidente, hanno lasciato la seduta, per protesta. Ciascun socio si farà una sua opinione su questo episodio. A tal fine, ricordiamo che tutti i verbali del CdA sono consultabili nel sito internet della Cooperativa. 
Cogliamo l’occasione, però, per fare una sola pacata considerazione: negli anni nei quali il consigliere Madeddu era Coordinatore del CE e il consigliere Sanna era addirittura Presidente, i bilanci della Società e in particolare del settore acquedotto hanno registrato le perdite peggiori della nostra storia: riteniamo piuttosto comico che, oggi, costoro si vogliano ergere a censori di quegli Amministratori che hanno risanato quelle perdite che loro, invece, contribuirono ad accrescere. L'interesse dei soci si fa tenendo i conti in ordine e garantendo i servizi, non promettendo riduzioni tariffarie demagogiche che avrebbero il solo risultato di indebitarci e peggiorare i servizi.

Sandro Anedda, Giuseppe Monni, Federico Onnis Cugia, Enrico Rais, Emanuela Siddi  

6 commenti:

Giorgio Plazzotta ha detto...

Antonio chiede:
Per quanto tempo dobbiamo 2.5 euro al mese?

Giuseppe Monni ha detto...

Per il solo 2018. 2,5 euro al mese equivalgono a 30 euro in un anno, che moltiplicati per il numero di utenti danno circa 20 mila euro: la metà del costo che la Società sta sostenendo per sostituire tutti i contatori. Ciò generarà un meccanismo virtuoso di risparmio di risorse/razionalizzazione delle spese/aumento dei ricavi che consentirà di miglioarere l'efficienza del servizio e metterà gli Amministratori dei prossimi anni nelle condizioni di poter rimodulare le fasce tariffarie alla luce dei consumi registrati dai nuovi contatori. Accanto a tutto questo, avvieremo a breve il processo che dovrebbe portare alla realizzazione di una rete dedicata all'irrigazione dei giardini: vi sono diverse opzioni allo studio, che saranno sottoposte alle valutazioni del Comitato tecnico.

lino ha detto...

Carissimo Giorgio,
Ti sarei grato se vorrai pubblicare la risposta al quesito che sottoposi alla attenzione dello studio legale Cannavò, che chiunque potrà leggere collegandosi al sito http://www.studiocannavo-tafuro.it/cooperative-casi-e-soluzioni.Datato 08/04/2016 e ricevuto il 15 ottobre 2016 e che mi preoccupai di consegnarne copia al Sig. Presidente dott. Sandro Anedda, presente anche il consigliere dott.Federico Onnis Cugia che presuppongo ne sia a conoscenza.Tralascio di trascrivere le mie motivazioni che inviai al suddetto Legale che potrete leggere tramite internet.e mi limiterò a trascrivere solola risposta al quesito da me sottoposto:
"Il principio che deve ispirare l'attività sociale delle Cooperative a mutualità prevalente è certamente quello della parità di trattamento dei soci, la cui inosservanza comprometterebbe la stessa natura mutualistica di tali società.
Orbene,nelcaso di specie sembra che il costo dell'acqua potabile prodatta dalla Cooperativa sia commisurato alla quantità consumata, senza riferimento al numero dei componentiil nucleo familiare dei soci utenti.
Da quanto precede se ne inferisce che gli amministratori non osservanoil predetto principiodi parità di trattamento dei soci contravvenendo al principio di parità di trattamento, a cui sono vincolate le Cooperative a mutualità prevalente.
Occorre pertanto, verificarese il criterio di determinazione delprezzo sia stato approvato da una assemblea dei socie, in caso affermativo, procedere con l'impugnatica per la declaratoria di nullità.in quanto assunto contro legem.
Se viceversa, non esiste alcun verbale di approvazione, occorre impugnare il bilancio predisposo dagli amministrtori, chiedendone la retifica ai sensi di legge.
In ogni caso, occorrereventivamente mettere in mora gli amministratori esponendo loro le argomentazioni ragionate per indurli a modificare i criteri di cui trattasi."

lino ha detto...

Noto con un certo disgusto che gli amministatori che hanno deliberato di applicare le tariffe attuali di pagamento dei consumi di acqua potabile per gli anni 2014 -2015 e 2016-e addiritura continuano ad infierire contro chi consuma acqua potabile superiore a mc 500 annuali per il 2017,fregandosene della normativa sopracitata chiarita con dovizia di particolari da legale Cannavò che è solo in attesa di ricere l'incarico per risolvere legalmente il contenzioso.
Era mio dovere, prima di attivare l'azione legale, informare gli organi dirigenziali della cooperativa , prima di procedere in merito. In diffetto mi farò carico di attivare le vie legali per risolvre il contenzioso.
Preciso che indipendentemente dalla azione legale, la delibera di variazione delle nuove tariffe approvate dal consiglio di amministrazione sono illegali, in quanto non possono essere applicate fino a quando non verrà modificato e aggiornato l'attuale regolamento vigente che viene rinnovato tacitamente ogni anno, e fa parte integrale dei nuovi contratti di utenza fino al 2014 ma non per quelli nuovi perfezionati dopo il 2015. e rinnovati tacitamente per quelli precedenti.
L'art.64 dello statuto approvato dall'assemblea dei soci del 4 dicembre 2004 recita:
Il funzinamento tecnico e amministrativo sarà disciplinato da regolamenti interni approvati dal Consiglio di Amministrazione. I rapporti tra la Società e i Soci potranno essere disciplinati da Regolamenti che determinino i criteri e le regole inerenti allo svolgimento dell'attività mutualistica tra Società e i Soci.Detti regolamenti saranno predisposti dal Consiglio di Ammnistrazione ed approvati dall'assemblea dei soci con le maggioranze previste per l'assemblea straordinaria.
L'art.65 recita testualmente che: Il Consiglio di Amministrazione costituirà i comitati che riterrà necessari e comunque, Il Comitato Tecnico ed il Comitato per l'Ammissione dei Nuovi Soci, stabilendone le attribuzioni.
L'Articolo 37 dello Statuto recita testualmente:Le assemblee , sia ordinarie che straordinarie, sono validamente costituite in prima convocazione quando sia presente la maggioranza dei soci aventi diritto di voto. Le assemblee ordinarie in seconda convocazione,sono validamente costituite qualunque sia il numero dei soci intervenuti; quelle straordinarie in seconda convocazione quando sia presente almeno un terzo dei soci aventi diritto di voto e delibera con il voto favorevole di almeno 2/3 dei soci rappresentati in assemblea.infine l'art.67 recita testualmente:
Qualsiasi controversia sull'interpretazione e l'esecuzione dello statuto o comunque inerente i rapporti sociali dovesse insorgere tra i soci o con gli organi sociali o la Cooperativa, escluse solo quelle che a norma di legge non possono formare oggetto di compromesso, sarà risolta mediante arbitrato rituale della Camera Arbitrale,della Camera di Commercio di Cagliari.Per questo è conseguentemente e necessario ricorrere, in diffetto di applicazione di opportuni provvedimenti da parte del Sig.Presidente e del comitato esecutivo.
Infine dopo aver appreso della variazione del numero dei componenti eletti nel Comitato tecnico chiedo che l'attuale regolamento venga assolutamente rispettato e che i componenti eletti raggiungano il n.9 come previsto attualmente e non facciano parte del consiglio di amministrazionein carica.
Riservandomi di approfondire ulteriormente l'argomento porgo a tutti cordiali saluti
Procolo D'Agostino

ProcoloD'Agostino ha detto...

La presente istanza è rivolta al Sig.Presidente ed il Comitato esecutivo in carica affinchè provveda a soppesare la problematica sorta procedendo senza ulteriore indugio a sanare le irregolarità amministrative commesse che di seguito mi appresto a segnalare dopo aver esaminato sia gli articoli dello Statuto vigente che quelli deì regolamenti di attuazione vigenti (Il regolamento esplicativo relativo alla fornitura e distibuzione dell'acqua potabile e quello della composizione del Comitato tecnico.)
Lo Statuto della Cooperativa, approvato dall'assemblea dei soci del 4 dicembre 2004 attesta all'art.64 che:
"Il funzionamento tecnico e amministrativo della Società sarà disciplinato da regolamenti interni approvati dal Consiglio di Amministrazione. I rapporti tra la Società e i Soci potrano essere disciplinati da Regolamenti che determinino i criteri e le regole inerenti allo svolgimento dell'attività mutualistica tra la Società e i Soci. Detti regolamenti saranno predisposti dal Consiglio di Amministrazione ed Appovati dall'Assemblea dei soci con le maggioranze previste per l'Assemblea straordinaria.
L'67 infine contempla la seguente clausola compromissoria:
Qualsiasi controversia sull'interpretazione e l'esecuzione dello statuto o comunque inerente i rapporti sociali dovesse insorgere tra i oci o con gli organi sociali o la Cooperativa, escluse solo quelle che a norma di legge non possono formare oggetto di compromesso, sarà risolta mediante arbitrato rituale secondo diritto da un collegio arbitrale composto da tre membri nominati in conformità del Regolamento della Camera di Commercio di Cagliari.Conseguentemente mi rivolgo a tutto il comitato esecutivo in carica affinchè proceda con sollecitudine a invitare la Camera di Commercio di Cagliari apronunciarsi in merito e sanare sernamente le controversie.
Soluto tutti coloro che mi leggono e porgo distinti saluti.
Procolo D'Agostino (socio n.203)

lino ha detto...

Fatte queste doverose premesse, vorrei sottoporre alla vostra cortese attenzione alcune considerazioni sui contenuti degli argomenti trattati dai dirigenti del comitato esecutivo della Società Cooperativa Poggio dei Pini nei notiziari informativi periodici offerti e diretti alla comunità dei soci e non soci residenti in loco o comunque titolari di interessi che dovrebbero essere diretti ad un sano e profiquo buon governo della proprietà comune.
E' indubbio riconoscere che quando ciascun socio, assieme ai suoi familiari ha deciso di aderire e accettare di far parte della comunità di poggio dei pini, liberamente e coscientemento ha soppesato ogni vantaggio e benessere ed eventuali difficolta cui sarebbe andato incontro accettandone i vantaggi e le eventuali difficoltà soccombenti.
Le norme statutarie elaborate con dovizia di particolari dai nostri soci fondatori rappresentano per tutti i soci il cardine obbligazionario per un comune, quieto e profiquo vivere che ha consentito a tutti gli abitanti della lottizzazione di Poggio dei Pini di ritrovarsi a vivere in una splendida realtà abitativa, unica nel suo genere che molti ci invidiano.
Rivolgo pertanto un caloroso e doveroso invito agli amministratori in carica di non precorrere i tempi, ma doverosamente attendere lo svilupparsi dei prossimi eventi fino a quando non sia perfezionato il prossimo e ultimo piano di lottizzazione che ci consentirà la vendita dei nuovi lotti e finalmente realizzare le opere di urbanizzazione primaria e secondaria consentendoci di essere accorpati alla comunità di Capoterra e cedere definitivamente le opere di urbanizzazione e tutti gli altri servizi realizzati,Saluto tutti cordialmente
Procolo D'Agostino

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