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venerdì 24 marzo 2017

Messa in sicurezza Poggio dei Pini: manca un progetto complessivo e si procede a casaccio

Nel post precedente ho voluto mettere in evidenza un aspetto molto positivo, quello "partecipativo" , con gli incontri che si sono tenuti tra l'Assessorato regionale e la delegazione di Poggio dei Pini.
Veniamo ora alle questioni più pratiche legate non solo al ponte, ma alla messa in sicurezza del territorio, obiettivo di cui tutti si riempiono la bocca indicandolo come la cosa più importante da fare.
Mi sembra che questo ponte sia una specie di vaso di Pandora. Tutto è cominciato con il progetto della Metassociati, ma man mano che passa il tempo emergono nuove problematiche da risolvere.

Provo ad elencarne solo qualcuna:
  • ponte bello, ponte brutto
  • il mantra "modifiche sostanziali della tipologia, forma e materiali"
  • eliminare le rotonde con i relativi rilevati? (le collinette artificiali)
  • quelli che ... non vogliono nessun ponte
  • si può installare in alternativa un sistema di monitoraggio con telecontrollo?
  • e dato che ci siamo facciamo un ponte un pò piu grande dell'attuale ma non così grande (allargare la campata)
  • se l'alveo non viene sghiaiato prima come fai a fare il ponte che ci deve stare sopra?
  • ma il lago quanto sarà grande? ne resterà di acqua? sarà dragato?
  • se lo sfioratore deve essere abbassato perche il coronamento della diga resterà così alto?
  • se viene rifatto l'alveo, il ponte dell'Hydrocontrol e della chiesetta del S. Girolamo, i nuovi calcoli sul trasporto solido possono consentire di modificare le dimensioni del ponte?  
Insomma, come potete vedere, le questioni da affrontare sono veramente tante. Vi propongo un paragone.
Immaginate di dovere ristrutturare casa vostra dopo un uragano e che ci sia un lungo elenco di lavori da fare. Molte attività sarebbero collegate alle altre perchè se, ad esempio, dovete rifare i pavimenti in una stanza, per un certo periodo non potrete transitare e giungere nelle altre stanze della casa. Non rifarete l'intonaco prima di avere risistemato l'impianto elettrico, e certamente non metterete l'arredo prima  di avere pitturato e cosi' via. In una situazione come questa sarà forse il caso di realizzare un progetto complessivo. Analizzando la situazione nel suo complesso si potranno effettuare le scelte più opportune, valutando aspetti che non si potrebbero prendere in considerazione se ci concentrassimo solo su una stanza della casa. Un progetto complessivo ci consentirebbe di ridurre gli sprechi e quindi, di risparmiare, senza contare l'aspetto finale, molto più armonioso proprio perchè valutato complessivamente.
In un progetto del genere saremmo in grado di individuare la corretta sequenzialità degli interventi.

Ora immaginiamoci che il lavoro non riguardi la nostra casa ma la valle del Rio S. Girolamo. Sappiamo che dobbiamo mettere in sicurezza la diga, i due laghi, il canale scolmatore. Sappiamo che questo lago deve conterere almeno un  pò d'acqua altrimenti perche ci mettiamo a spendere milioni di euro per metterlo in sicurezza? Segnatevi bene questa frase perche questo sarà il nostro prossimo incubo.
Sappiamo che l'attraversamento in coda al lago, quello dell'Hydrocontrol e quello presso la chiesetta di S. Girolamo devono essere messi in sicurezza. L'alveo del fiume tra l'Hydrcontrol e il lago dovrebbe essere sghiaiato e sagomato. Il fondo del lago, attualmente ricoperto da sedimenti sino quasi alla superficie, dovrebbe essere dragato. Questi lavori non me li sto inventando io. Sono descritti nei due studi commissionati a suo tempo. Il famosissimo Studio Hydrodata e quello relativo alla diga. I lavori della diga/lago e quelli del ponte/viadotto sono già arrivati alla fase di progetto preliminare, mentre quelli relativi agli altri due ponti non sono ancora partiti. 

Clamorosamente, alcuni dei lavori previsti sono stati completamente trascurati.  Non se ne trova traccia sebbene siano stati chiaramente indicati nello Studio Hydrodata. 
Voi penserete che stiamo parlando di qualche dettaglio secondario, che si può fare sempre alla fine, come ad esempio la verniciatura della vostra casa.
Invece no. Non è stato predisposto lo sghiaiamento del fiume e nemmeno quello del lago. In pratica mancano le fondamenta sulle quali dovrebbero poi appoggiarsi le altre opere, soprattutto i ponti. 
La mancanza dello sghiaiamento, oltre a influire sulle quote, ha un impatto notevole sul cosiddetto "trasporto solido" cioe' il materiale che viene spostato dalle piene, piccole o grandi e lendamente scende verso valle. Credo sia chiaro a chiunque, anche non tecnici come me, che se mi mancano le quote di partenza dovrò stimarle un po' a caso e dato che ci sono e non voglio prendermi responsabilità, magari la quota la metto un po' più in alto, non si sa mai. Se non tolgo i materiali solidi questi dovranno incideranno sui miei calcoli costringendomi a fare un ponte più sopraelevato, per prevedere tutto l'interramento che arriverà nel corso del tempo. Se non lo rimuovo a monte è chiaro che quello finirà sotto il ponte.  Ecco quindi che ci troveremmo con un ponte inutilmente "alto" ( e quindi impattante) a causa di queste mancanze.

In questo contesto delicato e complicato qual'è il primo lavoro che si vuole far partire? Il ponte che invece dovrebbe essere realizzato per ultimo, dopo la preparazione dell'aveo e dopo tutti i lavori sul lago. 
Per quanto riguarda la mancanza di un progetto complessivo qualcuno forse proverà a sbandierare lo studio Hydrodata  che è appunto uno studio e NON E' un progetto e non esamina tutti gli aspetti. Inoltre alcune delle prescrizioni dello Studio hydrodata sono state saltate a piè pari e ignorate.

Quindi, dopo la bella notizia del "tavolo di lavoro" partecipato, la consepevolezza della mancanza di un progetto complessivo e  del fatto che si sta procedendo a casaccio non ci rende certamente sereni. Si dice che la fretta fa i gattini ciechi, da noi si riesce a fare le cose male e in fretta anche 9 anni dopo l'alluvione.

4 commenti:

gianfranco ha detto...

Caro Giorgio, sono perfettamente d'accordo con te, infatti il primo obiettivo del Comitato di cui mi onoro di far parte è proprio quello di non far realizzare il mostruoso viadotto da 120 mt. nel cuore di Poggio dei Pini. Non a caso a valle ( lavori alla foce ) prima di realizzare il ponte sulla strada Statale si sta provvedendo alla sistemazione razionale dell'alveo e delle sponde dei rii S.Gerolamo e Masoni Ollastu. Vogliamo parlare poi del complesso "Hydrocontrol" che ostruisce il corso del rio S.Gerolamo e che giace abbandonato e vandalizzato da circa otto anni'? Alla Regione hanno fretta di spendere i soldi stanziati per la costruzione del Ponte da 120 mt. e tutti ( politici e burocrati ) si riempiono la bocca dicendo che bisogna mettere in sicurezza il territorio : intanto sono passati più di otto anni dal 22 Ottobre 2008 e, così come è ,l'alveo del rio S.Gerolamo che sta a monte della diga di Poggio dei Pini è in condizioni disastrose e costituisce un potenziale pericolo per il ns. Centro Residenziale e non solo.

Giacomo ha detto...

Articolo che ritengo giusto ma ancora carente. Si va verso la giusta strada è questo è un successo. Alla foce sono riusciti a far entrare il mare nell'entroterra per più di 200 metri, un successone per i pescatori ma non per la professionalità.

lago e rio andrebbero disinsabbiati . manca la manutenzione ordinaria e straordinaria da oltre 20 anni nonostante : incendi, alluvioni e cambiamenti climatici. Altro che ponti milionari.

Non hanno in sicurezza proprio un bel niente e nonostante ciò , i politici, cantano vittoria.

Ciao Giacomo

Anonimo ha detto...

Antonio C. scrive:
credo che un progetto preliminare complessivo esista,soltanto che per i definitivi hanno cominciato dal mare,secondo il sottoscritto dovevano cominciare dalla parte più alta, verso la montagna.

Giorgio Plazzotta ha detto...

Antonio esiste lo studio Hydrotata (che non è un progetto) e poi esistono i singoli progetti che sono:
- fase 1 (foce)
- fase 2 (rio s. girolamo)
- anas ss 195
- diga/lago poggio
- ponte coda lago

indicati in hydrodata ma non finanziati:
- ponte hydrocontrol
- ponte chiesetta s. girolamo

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