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martedì 7 ottobre 2014

Il CdS smentisce il TAR: "La Coop di Poggio gestisca strade, fogne, luce e acqua"

Si sapeva che in Italia, il paese dei mille poteri, quello delle preture che si fanno i dispetti, dei Carabinieri rivali della Polizia, il Consiglio di Stato si dilettasse spesso a smentire le sentenze del TAR.
Si sperava che ciò non accadesse in occasione della sentenza sulle opere di urbanizzazione di Poggio e che, finalmente, la nostra comunità ricevesse dal pubblico qualche servizio in cambio delle esose tasse che vengono versate.

Anche la lettura delle argomentazioni presentate dal Comune di Capoterra nel suo ricorso non deponeva certo a favore di quest'ultimo. Sentite cosa hanno scritto gli avvocati del Comune: "la rete idrica, fognaria, elettrica è di stretto utilizzo dei residenti; la rete dell'illuminazione pubblica segue l'utilizzo della viabilità".
Pensate alla rete idrica e fognaria di una qualsiasi via di Capoterra, o se volete di Assemini, una a caso: Via Verdi. Da chi è usato quell'asfalto? fa chi è usata quella illuminazione o fognatura? Soprattutto dai residenti di via Verdi, no? E certo, perchè non è che uno che abita a Selargius viene a leggersi un libro sotto il lampione di Via Verdi oppure cerca di cagare nelle fognature di Via Verdi. Ovviamente ogni infrastruttura viene usata soprattutto dai residenti della zona che attraversa. Nemmeno Catalano sarebbe riuscito a scrivere una ovvietà simile. E difatti le fogne, le luci e l'asfalto di Via Verdi sono di proprietà del comune e non dei residenti. Cosi' accade in tutta Italia. Tranne che a Poggio dei Pini.

Invece accade che il CdS smentisca il TAR, accogliendo il ricorso del Comune di Capoterra. Per effetto di questa sentenza le opere di urbanizzazione resteranno di proprietà della Cooperativa Poggio dei Pini e, di conseguenza, dovranno essere gestite con i soldi dei contribuenti di Poggio che proprio in questi giorni si accingono a versare nelle casse comunali il tributo destinato proprio alla gestione di quei servizi che il comune si è sempre rifiutato di pagare (oggi chiamato TASI). Sembra uno scherzo, ma è realtà
Leggere la sentenza significa immergersi nel burocratese più spinto, quel linguaggio fatto di cavilli ed eccezioni che costituisce il pane quotidiano per una casta di burocrati e che viene alimentato forse proprio per giustificare l'esistenza della stessa la casta di burocrati, una delle tante di questo paese in declino.
Per effetto di questa sentenza il bilancio della Cooperativa non potrà alleggerirsi della quota destinata alla manutenzione di questi servizi. Considerati i risultati di deficit e il fatto che la Cooperativa riesce a fare ben poco piu' della ordinaria amministrazione con infrastrutture, questa non è certamente una buona notizia per i poggini. Se poi si pensa che queste infrastrutture (in particolare rete idrica e fognaria) potrebbero necessitare un rifacimento completo, chi pagherà?
E che dire delle enormi responsabilità che andranno a gravare sugli amministratori della Cooperativa? Se si lasciano le strade senza manutenzione o illuminazione, la Cooperativa sarebbe responsabile. anche penalmente, di eventuali incidenti.

E' probabile che ci saranno altri strascichi legali, anche perchè a questo punto ben difficilmente i contribuenti di Poggio accetteranno di pagare per intero la TASI, una tassa destinata alla gestione proprio di questi servizi che il Comune non vuole gestire.
Comune patrigno quindi? Beh non è una novità, ma come non ricordare quegli amministratori poggini che si sono adoperati (anche recentemente) per evitare di trasferire i servizi al Comune? e che dire di quelli che hanno sperato gli introiti del periodo delle vacche grasse lasciando i successori in braghe di tela?
Ci si augura che alla fine il buon senso prevalga e non siano sempre i cittadini a dovere pagarne le conseguenze. Attendiamo dalla Cooperativa indicazioni su come questa sentenza potrà variare la strategia della società nel prossimo futuro.

9 commenti:

Ludovica ha detto...

Ciao Giorgio
però che puntualità, l’altro giorno ti chiedevi che fine avesse fatto il cds e oggi eccoci qui a parlare di questa assurdità travestita da “sussidiarietà”, pensa fa anche rima!
Sono veramente basita e con me tutti coloro che veramente ci avevano creduto, che tanto hanno fatto per arrivare a un risultato che avrebbe veramente, finalmente, fatto entrare poggio nella normalità…e invece adesso che faremo con le nostre condotte colabrodo? Perché quella battaglia non era uno slogan, non era come tanti hanno detto e scritto, un modo per dividere ma unire finalmente per poter pensare proprio a poggio, senza doversi mettere il problema di andare a centellinare le spese per far risparmiare soldi al comune…
Già sento in lontananza esultare i fautori dei nuovi lotti, con la scusa di dover trovare soldi…e che dire di quelli che veramente continuano a sognare il paese dei campanelli, dove tutti corrono felici e contenti in mezzo a prati fioriti…peccato che non possiamo innaffiarli!
Senza contare certe dichiarazioni del comune che onestamente non mi tornano, non capisco da dove abbiano preso certi dati.
Qualcuno degli amici ha scritto che forse è ora di far cadere il poggino dal pero…credo anch’io che siamo ad una svolta e occorrerà ragionare con molta attenzione perché ne va del futuro non solo della cooperativa, ma soprattutto del nostro territorio.
Ti confesso che sono veramente preoccupata…con l’aria che tira ci mancava solo questa!
Un’ultima considerazione sulla TASI che stiamo per pagare; non abbiamo purtroppo alcuna ragione per non pagarla perché si tratta di una tassa strutturata per far recuperare ai comuni le spese fatte per i cosiddetti “servizi indivisibili” … è chiaro però che se il comune non ha speso in casa nostra, ma lo ha fatto nell’altra parte del suo territorio, fa i conti e addebita a tutti, così come detta la norma, quelle spese (siamo capoterresi anche noi, è proprio per questo che abbiamo battagliato). In pratica se il comune avesse speso anche per le nostre oouu pagheremo una TASI più salata.
Questo non significa che sono contenta di tenermi le oouu perché senz’altro l’aumento non sarebbe mai pari ai circa 800€/anno che spendiamo come quota sociale. Volevo solo chiarire questo concetto, poi sui metodi di calcolo si può ragionare; Franco Magi è riuscito nel suo intento e finalmente si potrà tener conto anche delle indennità che deve pagare il CACIP per la presenza dell’inceneritore, quindi la speranza che questa tassa venga abbassata è concreta.
Un caro saluto
Ludovica

Anonimo ha detto...

Sono Pasquale Cabizza.
Perchè non provate a pensare che da qualche parte, in qualche angolino remoto, vi state sbagliando ?
Ciao

Giorgio Plazzotta ha detto...

da Marco Giglioli

Male , ma speriamo che almeno la ns amministrazione si faccia promotore di una procedura che ci esenti almeno in parte dal pagamento delle tasse comunali visto che molti servizi il comune non li ha riconosciuti come di sua competenza
è gradita una risposta , saluti Marco

Giorgio Plazzotta ha detto...

Pasquale fa bene a ricordare che ci sono alcuni residenti ex-amministratori che si sono sempre adoperati in modo da danneggiare la nostra comunità commettendo errori grossolani e che, evidentemente, continueranno imperterriti a difendere l'indifendibile.

Anonimo ha detto...

La cattiva e pessima amministrazione della cooperativa degli ultimi 20 anni ci ha portato a una profonda decadenza.......ciao Erasmo

LUDOVICA ha detto...

Caro Pasquale, scrivere le frasi lapidarie non ha molto senso...se ci stiamo sbagliando spiega il perchè, illumina anche per noi gli angolini remoti, così finalmente qualcuno ci dirà con quali mezzi assicurare ai poggini un nuovo acquedotto, una rete duale che ci faccia risparmiare l'acqua potabile, delle strade decenti con l'illuminazione a norma, (prova a uscire di sera al buio, se non porti la pila non vedi dove metti i piedi) però per carità non parlarci di nuovi lotti perchè una società che sia "sana" non vende il suo patrimonio per sopravvivere, questo si fa nei momenti di crisi, non per l'ordinaria amministrazione...forse l'errore sta proprio qua, come dice Giorgio siamo in crisi da decenni.
Oltretutto ci sono risvolti economici di un'eventuale variante che possono portare danni molto pesanti alla società dal punto di vista fiscale.
Noi, io in particolare, ci siamo esposti sempre davanti ai soci, e adesso sentirmi dire che sto sbagliando da parte di chi mai è venuto a confrontarsi nelle nostre riunioni "informative", come se seminasse la verità per me non è accettabile.
Dov'eri quando spiegavamo ai soci quali erano i problemi? quando parlavamo dei costi delle oouu? quando parlavamo di acqua? quando parlavamo di IMU? quando parlavamo del PUC? Mai è successo che ci fosse qualcuno dei nostri detrattori che portasse altri dati a dimostrazione dei nostri errori...caspita, che coraggio leonino!
Quindi angolini remoti?

Anonimo ha detto...

Tra il 1995-2007 sono stati venduti dalla cooperativa gli ultimi 50 lotti,facciamo una media di € 100000 a lotto.....incasso 5 milioni di euro ,aggiungiamo le quote sovrapprezzo....e che quote....
che cosa e' stato fatto??
Ciao Erasmo Chinappi

Anonimo ha detto...

Avete informazioni sulla realizzazione del sentiero lungo il lago? Quanto potrebbe costare l'opera? In questo momento in cui si trova la Cooperativa e' indispensabile?
Grazie Erasmo Chinappi

LUDOVICA ha detto...

Ciao Giorgio
mi sobbarco l'onere di rispondere a Erasmo per dire che, secondo me, è veramente indispensabile.
Pauliara è stata per troppo tempo isolata dal resto della lottizzazione, ad oggi continua a pagare il prezzo più alto del dopo alluvione, perchè il ponte è arrivato dopo 4 anni, adesso con mille difficoltà gli attuali amministratori forse sono riusciti a far accordare Baire e Regione per collegare almeno il quartiere con la zona del bar...
Ma chi decide di andare a piedi a fare un pò di spesa o appunto al bar deve passare il ponte e camminare lungo la provinciale oppure nella pista in terra battuta e onestamente non mi sembra molto giusto.
Dopo l'alluvione c'era chi per tornare a casa doveva fare chilometri in più per aggirare tutta Poggio, mentre chi, come me, abita dall'altra parte ha avuto tutto sommato disagi molto limitati, quindi direi che si, è veramente indispensabile.
Il costo non è altissimo, stiamo parlando di cifre attorno ai 15-20mila euro; secondo me sono altri i modi per risparmiare, e per prima cosa occorrerebbe farsi rimborsare dal comune di Capoterra le somme pagate in più per l'acqua, grazie ad una delibera suicida del precedente cda, ma questo è un altro capitolo della faccenda...
Ludovica

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