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giovedì 29 aprile 2010

Il salvinio molesto

Probabilmente ricorderete la vicenda dei lavori eseguiti dalla Cooperativa Poggio dei Pini alcuni anni or sono nei pressi del cosiddetto "lago piccolo". L'obiettivo di quella amministrazione era probabilmente dare una sistemata alla zona e di intervenire su un problema che riguardava quel piccolissimo bacino, infestato da una pianta acquatica denominata "Salvinia molesta". Il condizionale è d'obbligo in quanto, a quel tempo, ben poche informazioni giungevano ai soci a proposito delle attività svolte dalla Coop. Era quella la "vision" di allora: raccontare il meno possibile per tenere alla larga potenziali rompiscatole, cioè i soci.
Ad ogni modo, qualche tempo dopo l'intervento delle ruspe e lo svuotamento temporaneao del piccolo bacino, il consigliere comunale Franco Magi aveva segnalato ai soci tramite volantino, e anche alle autorità, il possibile sussistere di violazioni della normativa. Il Comune di Capoterra aveva sporto denuncia e alla Cooperativa erano state anche comminate delle sanzioni Recentemente, invece, il TAR ha dato ragione alla Cooperativa, stabilendo che per non vi era stata alcuna violazione della legge. Questi, semplificando, sono i fatti.
A Poggio la strumentalizzazione e la distorsione delle notizie è una attività molto praticata che può contare su adepti che addirittura vi si dedicano a tempo pieno. L'obiettivo è quello di disinformare il poggino trafelato, preso dalle sue attività professionali e familiari oppure l'anziano che ha poche possibilità di accedere ai mezzi di informazione telematici, nei quali, evidentemente, le notizie sono scritte nere su bianco. Il secondo obiettivo è quello di gettare discredito sull'attuale consiglio di amministrazione che, un pò come nella politica nazionale, vuole essere presentato come "uguale al precedente", in modo da rivalutare una strategia di gestione della Cooperativa che ha prodotto risultati negativi da molti punti di vista. Essendoci ben poco "storico" a cui appigliarsi, ogni pretesto è buono e ogni notiziola, anche piccola, può essere utile alla "causa". Ma torniamo alla nostra "Salvinia" e agli eventi di fine 2007.
E' vero che Franco Magi in quel periodo ha sollevato una serie di problematiche relative alla gestione della Cooperativa. In alcuni casi, come nella della vicenda del laghetto piccolo o della bitumazione della strada 7, da quelle segnalazioni sono partite azioni legali che, è bene ricordarlo, non possono essere avviate dal cittadino che effettua la segnalazione, bensì dalle auorità competenti. Se oggi chiamo il 112 e dichiaro che domani sbarcheranno gli alieni a Poggio non credo che l'esercito si schiererà sul M. Pauliara in attesa dell'evento. e se lo facesse se ne dovrebbe assumere la responsabilità.
Indubbiamente in quel periodo Franco Magi ha effettuato numerose segnalazioni che, in alcuni casi, si riferivano a presunte irregolarità di ben poco conto. Qualcuno dice che dietro questa sua azione ci fossero anche delle questioni "personali", ma qui mi fermo, perchè veramente non sono affari che possano riguardare me o i lettori di questo blog.
Ricordo perfettamente il giorno in cui ricevetti nella cassetta delle lettere il foglio in cui si denunciavano le attività nel laghetto piccolo e ricordo bene anche la mia reazione "ma chi se ne frega". Chi mi conosce sa quanto io ami la natura, pun non osando definirmi un naturalista. Non per questo mi metto però a sbraitare ogniqualvolta viene pestato un filo d'erba. Credo che a Poggio non sia necessario avere la foresta vergine che arriva sino alla propria recinzione. Ci troviamo ai margini di un'area naturalistica enorme, il c.d. Parco del Sulcis, che io conosco bene avendo percorso a piedi e in mountain bike molti dei suoi sentieri. Il verde che circonda le nostre case, quello che attraversiamo quando ci spostiamo a piedi da un posto all'altro del centro residenziale, a mio avviso non deve essere "vergine" ma deve poter essere usufruito: sentieri, alberi e cespugli potati, erbacee diradate e cosi via.. Ecco perchè in linea di massima non mi sono interessato alla segnalazione di quei lavori, pur ammettendo che, se fossero state violate delle leggi, non l'avrei approvato. Il TAR ha quindi stabilito che quei lavori erano regolari e chi ha sanzionato la Cooperativa aveva sbagliato. Per quanto mi riguarda, sono molto soddisfatto di questa sentenza perchè sancisce la regolarità di lavori che io stesso avevo ritenuto utili e perchè sancisce la non responsabilità della Cooperativa di cui faccio parte, innanzitutto come socio, prima ancora che come amministratore.

E' giusto quindi ricordare, e penso che Franco possa confermarlo, che in seguito alla sua denuncia furono ben pochi i residenti che si interessarono a questa vicenda.
Eppure molti ricordano un sollevamento popolare a Poggio alla fine del 2007, e ricordano che a capo della "sommossa" di oltre 200 soci c'era proprio lui, Franco Magi. Tutto verissimo.
Chiariamo allora che tutti quei soci, e io sono uno di loro, si svegliarono da un lungo periodo di torpore, in seguito a una questione ben diversa: la cementificazione delle pinete. Ce ne siamo dimenticati? E che dire di tutta una serie di eventi che emersero subito dopo. Una variante al PdL, la costruzione di 200 nuove abitazioni, uno stravolgimento dell'assetto urbanistico di Poggio dei Pini portata avanti senza che vi fosse una preventiva approvazione da parte dei soci ne tantomeno una adeguata informazione. Tutto quanto in sfregio allo Statuto della Cooperativa.
ci siamo dimenticati la negazione dell'accesso agli atti richiesta con lettera firmata da 130 soci per impedire di far sapere che la Cooperativa stava per spendere 150 mila euro per una sola consulenza?. Altrochè salvinia molesta. E ben pochi si sono appassionati alla questione della bitumazione della strada 7. I veri problemi erano altri. Io che di salvinia e di strada 7 me ne sono sempre fregato, rivendico con orgoglio di avere fatto qualcosa per salvare le pinete di Poggio dal cemento e di avere contribuito a disattivare il sistema gestionale che ha portato la Cooperativa a una situazione economica non florida e al depauperamento delle strutture sociali, lo sport innanzitutto.
Qualcuno tenta adesso di confondere le acque, strumentalizzando la decisione del TAR sulla salvinia per tentare di fare apparire come prive di fondamento tutte le questioni sollevate da Franco Magi, il "salvinio molesto". A quest'ultimo si può a mio avviso attribuire una certa esagerazione nell'evidenziare, oltre ad alcune gravi irregolarità, anche fatti inifluenti. Quando si esagera si rischia di ottenere risultati contrari a quelli voluti, un pò come il difensore che attua una marcatura troppo aggressiva, facendosi espellere. D'altra parte non si può negare che l'intera comunità era assopita in un sonno profondo e che l'azione di Franco ha risvegliato un pò tutti, consentendo di attivare un processo di rinnovamento e rinascita del nostro centro residenziale. Le pinete certamente sono state salvate.
Ognuno di noi potrà poi "leggere" la situazione come meglio crede. Io mi limito a esprimere il mio punto di vista e a ricordare i fatti che supportano le mie considerazioni.

14 commenti:

silvio ceccarelli ha detto...

Tutto bello e interessante, caro Giorgio ci sono unicamente due punti su cui non riesco a seguirti. Affermi "Il verde che circonda le nostre case, quello che attraversiamo quando ci spostiamo a piedi da un posto all'altro del centro residenziale, a mio avviso non deve essere "vergine" ma deve poter essere usufruito: sentieri, alberi e cespugli potati, erbacce diradate e cosi via.." Tu sei un Consigliere e come tale dovresti riportare quelli che sono i progetti e i programmi del Consiglio. Al centro della lottizzazione, per la precisione sui lato destro e sinistro del rio s.girolamo, dal lago fino alle strade 46 e 52 esiste da sempre una distesa di vegetazione spontanea che non è mai stata ne potata ne diradata ed è stata veicolo di incendi di natura dolosa che in più occasioni ha causato danni alle abitazioni e pericolo grave per le persone. Ti invito a ricordare quanti ginepri spontanei erano riusciti a crescere negli anfratti del costone roccioso sottostante la villa bianca della strada 45 splendidi esempi della forza della natura. Ebbene nel 2007 grazie alla vigliaccheria di qualche delinquente, ma con la corresponsabilità di chi non ha mai provveduto, negli anni precedenti, a diradare,potare e decespugliare rendendo la vallata fruibile agli abitanti, queste bellezze sono sparite in pochi secondi.

Un'altra affermazione mi trova contrario, quando affermi: "strategia di gestione della Cooperativa che ha prodotto risultati negativi da molti punti di vista." Perchè usare espressioni così leggere, da buonismo quasi tipico dei perdenti. Perchè non dire ad alta voce, senza timori di smentita che la Cooperativa per tanti anni,fin troppi, è stata gestita in maniera fallimentare. Fino all'ultimo, quando i lotti ormai stavano finendo, i vecchi amministratori, quelli dei segreti sulle loro attività e delle denunce penali ai dissenzienti, hanno continuato la politica dello spreco.
Se non avrete uno scatto di orgoglio e comincerete a chiamare le cose con il proprio nome, dando del disonesto ai disonesti, dell'incapace agli incapaci, del mentitore ai mentitori, diventando anche voi aggressivi come lo erano loro, vi lascerete un lato scoperto, il lato debole.

Io sono fortemente pessimista perchè mi risulta che il nuovo piano di lottizzazione, che veniva impropriamente chiamato variante, non è stato ritirato. Quindi devo ritenere che questi, solo apparentemente, eroici salvatori dell' ambiente e preservatori del territorio, che i cattivi amministratori precedenti erano pronti a svendere per le loro smanie di grandezza, si stanno organizzando per far piovere quella gran quantità di denaro che da potere e prestigio, alla faccia delle enunciazioni di soli pochi mesi addietro
Quello che mi inquieta inoltre è anche la nuova situazione che si è creata in Regione dove, sappiamo, si è insediata una maggioranza di cementificatori che ha stravolto tutti i piani di salvaguardia del territorio che la giunta Soru aveva tentato di introdurre ed i qualche modo forse ci salvaguardavano.

Sono convinto che se la Soc. dovesse ottenere qualche lotto in più rispetto a quelli ottenibili nelle zone cosidette A2-A3 verreste attaccati da uno stuolo di avvoltoi, che per ora si limitano a punzecchiare, ma quando vedranno la carne servita su un piatto d'argento daranno veramente battaglia senza quartiere.

Se vogliamo e vorrete vivere tranquilli ribadisco il mio punto di vista. La Cooperativa ha esaurito la sua funzione come impresa immobiliare. Deve chiudersi un capitolo per aprirne un' altro. Trasformarsi in società di servizi senza troppe demagogie e velleitarismi.

Scusa Giorgio e mi scusino i lettori per la prolissità. Ma largomento mi sta veramente a cuore malgrado quello che qualcuno pensa di me.

Giorgio Plazzotta ha detto...

Silvio mi sembra che il tuo intervento si allontani dall'argomento di questo post. Apri nuove argomentazioni, ma accetto volentieri il confronto anche su questi temi.
Per quanto riguarda la gestione del verde, come sai non me ne occupo e non ho competenze in materia. In Cooperativa c'è un responsabile per l'anticendio e un consigliere che è un agronomo professionista. Ho espresso il mio modo di vedere le aree verdi che non mi sembra distante dal tuo. Mi sembra di capire che lamenti il fatto che le aree verdi siano state lasciate incolte e che questo abbia favorito gli incendi. Concordo. Aggiungerei pero' anche due elementi. Uno è l'utilizzo del personale della cooperativa dove mi sembra ci sia pochissimo spazio per la cura del verde e secondo la totale assenza di azioni di volontariato in questo settore da parte di poggini. Se per la gestione del personale ha competenze la cooperativa, per la collaborazione dei soci è molto importante che anche i residenti si diano un po' da fare.
Cambiando argomento non penso che proprio io possa essere accusato di buonismo o di diplomazia stile "inciucio". Il fatto che abbia semplicemente definito come "negativo" un certo modo di gestire il bene sociale nel passato non significa che non sia molto forte il mio disappunto in ragione del fatto che quelle scelte sbagliate hanno inciso sulla qualità della vita mia e della mia famiglia. Incredibilmente negli anni 80-90, pur essendo piovuta una caterva di denaro proveniente dalle vendite dei lotti, i servizi sono addiruttura diminuiti.
Ora potremmo urlare, imprecare, stramaledire. Servirebbe? Guarda non lo so, potresti avere ragione tu. Non mi occupo di strategia politica, anzi devo dire non me ne frega porprio niente neanche di essere vincente o perdente. A mio avviso era giunto il momento di cambiare e mi sono messo in gioco. Sono stato mandato da molti di voi nella stanza dei bottoni, facendo gentilmente accomodare fuori chi aveva compiuto quei disastri. Ora non so se serva a qualcosa usare termini accesi. E' invece il momento di sterzare. non sarà una passeggiata, ma vedo già risultati notevoli.

Non capisco a cosa ti riferisci quando parli di nuovo piano di lottizzazione.
Come sai esiste una variante che è stata portata avanti dal precedente CDA nei modo che tutti sanno e che è stata bloccata in Regione, non penso che si muoverà mai da li. Nel frattempo c'è anche stata l'alluvione. Non so cosa intendi con "ritiro". Di certo il CdA sta lavorando per comprendere quali siano le possibbilità esistenti adesso, anche alla luce delle problematiche idrogeologiche che erano state ampiamente sottovalutate in tutti gli interventi urbanistici precedenti.
Per qualto riguarda la "quantità" invece le scelte dipenderanno a mio avviso da due elementi principali:

1. quali solo gli effettivi impegni che la coop deve assolvere nei confronti del comune
2. quali saranno le scelte dei SOCI per il futuro di Poggio.

So che c'è qualcuno che sta mettendo in giro delle voci su una presunta nuova variante che sarebbe molto simile alla precedente. Queste voci sono, tanto per cambiare, FALSE. Si sta lavorando su varie ipotesi concrete che saranno sottoposte al giudizio dei soci. Una decisione cosi' importante non può essere presa solo dal CdA, lo dice anche lo Statuto. Sarà molto importanta a questo prposito che la scelta di "quanti lotti fare" sia strettamente collegata a "cosa fare con quelle risorse" e non si chieda di firmare una cambiale in bianco.

silvio ceccarelli ha detto...

Sul Portale di poggio, che ho consultato proprio ieri sera, fra i commenti al bilancio 2009 è scritto che si sta lavorando alla variante ed è incaricato l'ing Masala. Dal mio punto di vista denota la volontà di edificare aree ora verdi, aree non lottizzate in precedenza. E' inutile qui ricordare quali sono i problemi che si creerebbero inserendo nuovi insediamenti in un agglomerato sociale già numeroso, senza tener conto del deprezzamento che subirebbero i nostri immobili da una nuova offerta sul mercato di nuovi lotti. Sarò testardo, ma rimango della mia idea. Bisogna avere il coraggio di dare una drastica sterzata, liberarsi dai fantasmi del passato ed inaugurare una nuova gestione seria, razionale e più moderna alla nostra comunità.

Giorgio Plazzotta ha detto...

Silvio, da informazioni vere trai delle conclusioni che non lo sono. Approfitto tra l'altro per invitare te, che conosco molto bene, ma anche qualsiasi altro lettore, a rivolgersi direttamente a qualche consigliere di amministrazione in presenza di dubbi, proprio per evitare che interpretazioni personali distanti dalla realtà vengano non solo elaborate da un singolo individuo, ma poi diffuse con il passaparola e magari ulteriormente distorte ad ogni passaggio.
Come è noto la consulenza dll'ing. Masala è stata attivata dal precedente CdA e ti faccio sapere che l'85% di questa consulenza era già stata espletata prima del cambio di cdA. Come sai la variante presenta uno scenario su cui molti soci non conocordano, soprattutto in assenza di una chiara motivazione che spieghi i motivi per cui bisognerebbe costruire queste nuove abitazioni.
A questo proposito si è detto di tutto e di piu. C'è chi ha detto che bisogna rifare tutte le opere di urbanizzazione, c'è chi dice che siccome abbiamo le cubature dobbiamo farle perche siamo una cooperativa immobiliare, c'è chi dice che bisogna costruire per fare nuovi servizi e c'è chi dice che non bisogna costruire più nulla. In realtà ti assicuro che l'attuale cdA porterà avanti una nuova variante, ma che il tipo di variante dipenderà dalle scelte dei soci. Queste scelte devono essere pero' supportate da informazioni chiare e non da fantasie o da ipotesi.

Giorgio Plazzotta ha detto...

Silvio, da informazioni vere trai conclusioni che non lo sono. Approfitto tra l'altro per invitare te, che conosco molto bene, ma anche qualsiasi altro lettore, a rivolgersi direttamente a qualche consigliere di amministrazione in presenza di dubbi, proprio per evitare che interpretazioni personali distanti dalla realtà vengano poi diffuse con il passaparola e magari ulteriormente distorte ad ogni passaggio.
Come è noto la consulenza dll'ing. Masala è stata attivata dal precedente CdA e ti faccio sapere che l'85% di questa consulenza era già stata espletata prima del cambio di cdA. Non si poteva cancellare quel lavoro. Come sai la variante presenta uno scenario su cui molti soci non conocordano, soprattutto in assenza di una chiara motivazione che spieghi i motivi per cui bisognerebbe costruire queste nuove abitazioni.
A questo proposito si è detto di tutto e di piu. C'è chi ha detto che bisogna rifare tutte le opere di urbanizzazione, c'è chi dice che siccome abbiamo le cubature dobbiamo farle perche siamo una cooperativa immobiliare, c'è chi dice che bisogna costruire per fare nuovi servizi e c'è chi dice che non bisogna costruire più nulla. In realtà ti assicuro che l'attuale cdA porterà avanti una nuova variante, ma che il tipo di variante dipenderà dalle scelte dei soci. Queste scelte devono essere pero' supportate da informazioni chiare e non da fantasie o da ipotesi.

Liucca ha detto...

Come nascondersi dietro ad un dito!

In CDA è emerso chiaramente la necessità di portare avanti il progetto di variante che prevede 150 nuovi lotti così come la precedente!

Mi sembra inutile perseverare su facili polemiche che hanno il sapore della propaganda. L’assemblea del 7 dicembre 2007 portò l’allora CDA a inoltrare una comunicazione con la quale si rinunciava ufficialmente ai lotti in pineta e sede ex grusap. Perché continuare a parlare di 200 lotti (che tra l’altro non sono mai stati previsti)? La variante che l’attuale CDA ha intenzione di portare avanti comprende 150 nuovi lotti, così come la precedente! A parte piccole e irrilevanti modifiche è uguale alla precedente.

L’accesso agli atti non è mai stato negato,fu svolto regolarmente e l’unico documento che è stato tenuto riservato era il compenso al famoso consulente legale. Documentazione che l’attuale CDA potrebbe mettere a disposizione dei soci!
Ti ricordo che, come riportato nel notiziario, anche questo CDA si riserva di “secretare” alcuni documenti. Ti ricordo che anche questo CDA si avvale di consulenze retribuite.

Tornando al discorso salvinia molesta, francamente mi sembra ipocrita affermare che “non ci è mai interessato”! A ben vedere, e lo sanno tutti, è stato, assieme a strada 7, antenna santa barbara compensi agli amministratori, il cavallo di battaglia di chi, attraverso la nota frase “E ADESSO CHI PAGA”, ha voluto delegittimare un intero CDA. L'enfasi che è stata data in questo blog ne è la dimostrazione.

Adesso rimane una comunità divisa, un numero maggiore di amministratori che percepiscono un compenso, un ammissione formale e informale del comune che la vicenda della strada 7 è frutto di una documentazione poco chiara che ha dato avvio ad un’ ordinanza illegittima, le spese legali sulla vicenda lago piccolo a carico della Cooperativa, sebbene abbia vinto la causa.L'antenna ancora sopra le case dei soci.
Tutti sanno in che modo e con quali sistemi alcune persone hanno agito negli ultimi 3 anni, alcuni …. sono spariti dalla circolazione! Vogliamo raccontare cosa ha fatto questo CDA per qualcuno di questii?

La domanda oggi non è “adesso chi paga”, ma “in che modo gli 840 soci saranno coinvolti nel progetto di variante?” “Perché questo CDA ha in progetto una variante da 150 nuovi lotti?” Che cosa vogliamo fare con il ricavato?

Un socio recentemente ha sentito il dovere di scusarsi con me per tutto quello che è stato detto e scritto nei miei confronti e degli altri amministratori, io ho risposto che non è dovuta nessuna scusa perché la responsabilità e tutta di chi, abusando della fiducia dei soci, ha impunemente diffamato e diffuso falsità per puri interessi personali.

saluti
Luca Madeddu

Giorgio Plazzotta ha detto...

Luca il tuo commento è la perfetta testimonianza della falsità e della distorsione della realtà attuata da alcune persone che perseguono interessi personali ben noti (come nel tuo caso).
Stiamo parlando di chi ha lottato per la cementificazione delle pinete e per impedire ai soci di sapere come venivano spesi i loro soldi.
Capisco che tra le regole della politica da quattro soldi ci sia anche la costante contraddizione e il gettare fumo negli occhi dei male informati, ma il tuo tentativo di spacciarti per paladino del verde, della buona amministrazione, della corretta informazione mi pare veramente improponibile.
Ad ogni modo è fin troppo facile contestare le tue false affermazioni.
Questo CdA non ha ancora portato avanti nessuna variante.
I documenti che ogni tanto trafughi in Cooperativa non li sai neanche leggere. Il lavoro dell'ing. Masala non rappresenta la nuova variante, ma semplicemente uno studio urbanistico che è stato tra l'altro già deliberato e pagato (abbondantemente) dal precedente CdA. Le vere scelte relative al domani saranno effettuate dai soci.
Lo studio, unitamente ad altre definizioni, serviranno per supportare le scelte di questi ultimi. Non so se riesci a comprendere il significato di queste parole che ho ribadito piu' volte a quanto pare inutilmente. Ci riprovo, leggi bene "interesse dei soci", bada bene "soci", centinaia, con le loro famiglie, non UN socio, amico tuo, ma tutti quanti i soci.

La Cooperativa ha avuto e avrà sempre bisogno di consulenze, non diciamo banalità. Questo non è mai stato messo in dubbio. E' invece stata abbondantemente contestata la mancanza di trasparenza nei confronti dei soci a cui tu e persone che ti sono vicine avete impedito con il coltello tra i denti di conoscere l'ammontare e i destinatari delle stesse. Che poi esistano differenze tra 150 mila e 5 mila euro penso che possa essere ribadito anche da Catalano.
E' falso affermare che il tuo CdA non abbia fatto opposizione all'accesso a quelle informazioni. La memoria di tutti noi non è cosi labile. E' una distorsione affermare che anche adesso possono essere secretate alcune informazioni. Difatti ciò non potrà certamente avvenire per impedire di conoscere importi e nomi, ma solo nei casi e per le informazioni tutelate dalla legge sulla privacy, quella vera non quella inventata da te. Dal giugno del 2009 NESSUNA informazione aveva requesiti tali da richiedere una secretazione.
E altrettanto ridicolo il tuo riferimento alla comunità divisa. In realtà queste divisioni vengono costantemente alimentate proprio da chi si comporta come te.
Nell'impossibilità di opporre argomentazioni valide, si cercano pretesti come la questione Al Karel, addirittura il compenso degli amministratori, che c'è sempre stato e chissà che cos'altro.
Ah beh ho anche sentito che quando vado in pizzeria adesso non pago :-) .. dimenticavo ...
La realtà, molto semplice, che non necessità nessuno dei tuoi arrampicamenti sugli specchi o le tue improbabili citazioni di una giurisprudenza maccheronica è una sola: due anni fa i soci hanno protestato nei confronti di alcune decisioni molto gravi compiute dal precedente CdA e, aggiungerei, hanno anche richiesto un cambio di direzione nei confronti di un modo di gestire la Cooperativa che proviene da molti anni addietro.
Quello che tu e i tuoi compari state facendo adesso è invece uno squallido tentativo di vendetta, misto con interessi personali di vario tipo, che la dice lunga sul valore delle persone che lo stanno portando avanti.

Liucca ha detto...

Giorgio caro,quanto ha percepito l'ing. Masala fino ad oggi? Adesso la variante all'esame del CDA è solo "uno studio urbanistico"? Interessante!

Fino a ieri eri dispensato dal rispondere, oggi sei amministratore e non puoi rifugiarti dietro a cementificatori secretazione ecc. Un socio è andato in Coop per consultare la documentazione sulla ALKAREL e gli è stato negato l’accesso. A me è stato negato l’accesso a determinate informazioni, il vice presidente si è dimesso perché tenuto all’oscuro su fatti importanti della società. Ma di che stiamo parlando? Della trasparenza con le porte chiuse a chiave?
O della condivisione? Bella questa, 5 amministratori totalmente esclusi dalla gestione della società. A parte i 5 del CDA esclusi, in quali scelte importanti sono stati coinvolti i soci fino ad oggi?
Ieri ho ripreso il vostro programma elettorale, ti consiglio di rivederlo.
Oggi devi dare delle risposte,chiare. Non come hai fatto con Cecarelli qualche post sopra. "Silvio,da informazioni vere trai conclusioni che non lo sono". E quindi sono false!fossero almeno sbagliate! Qui tutti dicono falsità tranne te?

Al di la delle facili offese con le quali sei solito argomentare quando sei in difficoltà, non dimenticare che ci sono quasi tre anni di articoli nei quali hai affermato determinate cose.
Ti faccio un esempio: hai sempre detto che i soci devono partecipare alle sedute del CDA, io ho sempre ritenuto che non fosse appropriato. Abbiamo votato entrambi per vietare ai soci l'accesso alle sedute del CDA.
Coerenza, coerenza. Giusto o sbagliato dico e faccio quello che ritengo giusto e ci metto la faccia, non ho nulla da nascondere.

Comunque sabato c'è l'assemblea, ne parleremo in quella sede.

Saluti

Luca Madeddu

Giorgio Plazzotta ha detto...

Liucca,
puoi star certo che non sarà presentata alcuna variante senza una approfondita discussione con i soci e relativa approvazione. anzi non approvazione, bensi' SCELTA perchè siamo a un bivio e bisogna scegliere quale strada intraprendere. non potrà esserci unanimità, ma certamente sarà rispettata la democrazia. non sarà presentata una pappa pronta da fare approvare ai soci, tantomeno A POSTERIORI.
stando così le cose il lavoro dell'ing. masala, in questa fase, non vedo come tu possa definirlo "variante".
Con i tuoi metodi forse sarebbe una variante. In realtà, tra le ante falsità che metti in circolazione, ti piace anche dire che anche noi stiamo approvando una variante uguale a quella approvata "alla chetichella" due anni fa.
Per quanto riguarda il compenso dell'ing. Masala, i soci possono recarsi in cooperativa e chiedere informazioni. Questa volta non riceveranno ne intimidazioni, ne diffide.
Per quanto riguarda invece quella che tu chiami la documentazione della Alkarel ti ho già chiesto 10 volte di specificare quale documentazione vorresti trovare, sperando che sia della Cooperativa e non della Al Karel.
ci risentiamo alla tua prossima mistificazione.

Giorgio Plazzotta ha detto...

sono due piccole aggiunte. Non penso di averti offeso, ho espresso solo alcuni giudizi molto negativi che ti riguardano, cosa, tra l'altro, che tu fai quotidianamente nei miei confronti. Ti assicuro poi che assistere alle tue imprese non mi innervosisce affatto, semmai mi diverte.

giuseppe monni ha detto...

Ciao a tutti. Due questioni, la prima riguarda la cosiddetta "Variante", la seconda riguarda la solita buffonata della Al Karel.
Sulla Variante, come su tutto, Luca fa il solito minestrone, alza il solito polverone, sia perché è molto ignorante (e questo lo può appurare chiunque lo ascolti o lo legga) sia perché è mal suggerito, da persone accecate e assordate dal rancore, e il suo unico fine è vendicare la memoria di precedenti amministratori ai quali, come minimo, potremmo attribuire "vari gravi errori" (chiarisco per Silvio: quello di me e di Giorgio non è "buonismo", che certo non ci si addice: è solo la necessità di limitarsi all'indispensabile, per non esporsi inutilmente a querele ma soprattutto per non perdere troppo tempo in polemiche verbali, che sottraggono tempo al lavoro) (Aggiungo: Luca ci tende sempre questa trappola: farci perdere tempo in polemiche, perché è un piccolo sabotatore, e dovremmo imparare tutti a non rispondere alle sue provocazioni...: ma è così difficile!). Tornando appunto ai suoi minestroni giuridici, e ai suoi polveroni verbali, chiariamo definitivamente che nessuno ha ancora presentato alcuna nuova Variante: semplicemente, siccome c'è poco tempo, stiamo valutando se conviene usare la precedente Variante (il cosiddetto Piano Masala, quello fermo in Regione) come una scatola, da svuotare dei suoi contenuti peggiori e riempire di contenuti migliori. Ecco perché, Silvio, non abbiamo "ritirato" la Variante Masala. Per la stessa ragione (necessità di rispermiare tempo e soldi) abbiamo optato per la conferma di Masala, il quale, lo sottolineo, si è dichiarato molto contento del fatto che noi del nuovo CdA abbiamo una visione urbanistica diversa da quella del precedente CdA: anche lui ha confermato che il precedente CdA aveva solo l'interesse a ricavare nuovi lotti, e si disinteressava ad esempio dei servizi; noi, al contrario, mettiamo al centro della Variante i servizi e il verde pubblico, e questa è la grande enorme differenza tra il nostro progetto e quello precedente; una differenza che Luca ovviamenta "dimentica" (ma potrebbe anche non averla capita, e non dico per stupidità, ma semplicemente per forma mentis). La questione del numero dei lotti, non dico che sia irrilevante, ma è certamente secondaria; prima si tutela il patrimonio verde, poi si individuano le zone servizi che sono necessarie, e solo alla fine, residualmente, si individuano quelle zone che potrebbero essere destinate a nuove residenze, e si stabilisce: 1) quanti lotti sono TECNICAMENTE fattibili (ed ecco i 155.160 lotti che abbiamo individuati; 2) i lotti che CONCRETAMENTE vogliamo fare (e questo è un numero che gli amministratori decideranno sulla base delle indicazioni dei soci, che saranno appositamente convocati per un referendum e che saranno preventivamente informati sulle varie opzioni). E qui (come sempre) ha ragione Giogio: la scelta dei numero di lotti da fare CONCRETAMENTE dovrà essere decisa sulla base di "quanti soldi ci servono". Potremmo anche scoprire, caro Silvio, che non ci servono soldi, e che quindi non ci servono nuovi lotti, al che penso che tutti i soci (eccetto qualche geometra) sarebbero contenti. Temo però che di soldi ce ne serviranno: non quanti indicati dal precedente CdA, ma sicuramente molti (come minimo per completare i servizi, che a Poggio scarseggiano). Sulla seconda questione (Al karel) risponderò con un secondo post.

giuseppe monni ha detto...

Seconda questione: la questione Al Karel, ossia il ridicolo tentativo di Luca, ossia di alcuni ex amministratori e di alcuni sindaci (in realtà solo uno) di far credere che la società di cui ero liquidatore (la Al karel) abbia trattenuto per sè 22.000 euro (ma la cifra varia a seconda del bar) che sarebbero toccati alla Cooperativa, e altre amenità di questo genere. Avrei potuto querelare decine di persone, ma siccome mi rendo conto che sono quasi tutte vittime della disinformazione, ho evitato di farlo. Ho querelato solo un socio, che continua a ripetere calunnie "a mezzo Posta". Tra le varie "balle di contorno" Luca continua a ripetere che io non avrei depositato in Cooperativa "tutti i documenti": in molti continuiamo a chiedergli "quali documenti" ma lui ovviamente non lo specifica, perché altrimenti il gioco finisce subito. Anche in questo blog ha ripetuto: "Un socio è andato in Coop per consultare la documentazione sulla ALKAREL e gli è stato negato l’accesso". Siccome, se così fosse, sarei il primo ad infuriarmi con gli uffici, chiedo a Luca di chiarire a tutti noi: 1) chi è questo socio; 2) quando si sarebbe recato in Coop, a chi e con quali procedure avrebbe chiesto l'accesso agli atti; 3) quali documenti avrebbe chiesto; 4) quale risposta avrebbe ricevuto. Se Luca non spiega tutto questo, si tratta del suo solito polverone nel quale cascano solo gli ingenui e i prevenuti. La cosa più divertente, in tutta questa storia, è che il sottoscritto non ha ragione di tenere nascosto alcun documtento, ma al contrario: quanto più emerge la verità, tanto più si dimostra che la Al Karel ha fatto solo alcuni errori di forma, mentre la Cooperativa ha gravissime responsabilità, e tutta questa storia si potrebbe rotorcere come un boomerang contro il precedente CdA! Tant'è vero che SONO STATO IO A PROCURARE I DOCUMENTI E A PROTOCOLLARLI IN COOPERATIVA, PERCHE' IL FASCICOLO SULLE PISCINE E' STATO TROVATO PRATICAMENTE VUOTO! Dovete sapere, cari soci, che moltissimi documenti importanti sono letteralmente spariti dagli archivi (per fortuna il sottoscritto si parò il cuolo a suo tempo...., procurandosi copie!). La questione Al karel, insomma, è molto interessante perché è un tentativo evidente di diffamazione, fatta per motivi politici e personali, e ci dice molto sui metodi mafiosi di chi la porta avanti. Ora capisco perché, nel passato, molte persone sono fuggite dalla Cooperativa, furiose e ferite per l'arroganza di molti ex amministratori, e per le logiche da clan, per le quali "o sei con me o sei contro di me"! Io ho avuto la colpa di non piegarmi alle logiche da clan, e hanno deciso di tentare di punirmi. Ma chi ne viene infangato non è il sottoscritto: è chi tenta di infangare. E siccome queste cose sono sempre capitate, a Poggio dei pini, non raccontateci la balla che sarebbe stato Franco Magi, con le sue denuncie, a creare un clima di scontro! Il clima di scontro è emerso (c'era già, latente) solo perché, dopo decenni di disinteresse, molti soci si sono interessati alle vicende della Cooperativa, e non hanno più accettato certi vecchi consolidati metodi di gestione del territorio, della Società e dei rapporti umani. Franco Magi è stato solo il primo a denunciare certi fatti: avrà anche sbagliato, in alcuni casi, a volte nel merito a volte nel metodo, e glielo abbiamo detto tutti, e anche lui lo ammette, ma se non avesse iniziati lui, le cose non sarebbero mai migliorate. Per questo, gli chiedo: stai addosso a noi come sei stato addosso ai precedenti amministratori, così ci costringerai a lavorare meglio! E un'ultima considerazione: sono felice che esista questo blog, così io e Giorgio possiamo svestirci dei panni "istituzionali" che dobbiamo indossare nel Portale della Cooperativa! Lì dobbiamo essere più composti, qui possiamo rilassarci un po'!
Scusate davvero per la lunghezza del post, ma avevo le scarpe zeppe di sassolini!

silvio ceccarelli ha detto...

Scusate se intervengo nuovamente, non per contraddire Giuseppe Monni, quanto per esprimere nuovamente le mie paure, le mie perplessità ed i miei dubbi. Giuseppe si esprime come se, come oggi, nei prossimi 40 anni siederà, insieme ai suoi attuali colleghi, nel CdA.
Per questo motivo da le più ampie rassicurazioni che le aree verdi verranno tutelate, si darà ampio spazio ai servizi e si alienerà solo quella, il più possibile limitata, quantità di lotti necessaria a questi fini.
Poichè però la possibilità di lottizzare nuove aree (attualmente verdi) dipende da una nuova concessione e nuova convenzione da contrattare con gli Enti preposti e da inserire nel PUC del Comune di Capoterra, per non rimanere a corto di capitali alla bisogna, si chiede il massimo con la promessa speranza di non alienarli se non ....etc......etc.
Per dimostrare la vostra buona volontà, se gli altri chiedevano la realizzazione di 220 lotti (in parte autorizzati alla bifamiliarità quindi con possibili insediamenti di oltre 250 famiglie) voi vi limitate a chiederne 150.160 (con possibili circa 200 nuovi insediamenti)
E' tutto corretto fin qui?
Bene alora mi si spieghi come questi bravi amministratori possono e potranno impedire che questo potenziale capitale, che qualcuno stima nell'ordine dei 30/40 milioni di euro, non attragga persone avide che se ne infischierebbero delle vostre ipotesi,promesse e forse buone intenzioni (chiedo scusa per il forse).

Giorgio Plazzotta ha detto...

Silvio è presumibile che nei questo CdA dovrà/potrà realizzare la nuova Variante al PdL se non addirirrura partecipare alla definizione del nuovo PUC di Capoterra. Entrambi questi strumenti urbanistici, seppure non immutabili per l'eternità, caratterizzeranno l'evoluzione del nostro territorio nei prossimi decenni.
Per quanto riguarda la definizione numerica dei lotti è necessario sciogliere una variabile che non dipende da noi: quanto dobbiamo spendere per chiudere la partita con il Comune sulle opere di urbanizzazione? Zero, due, cinque o addiruttura 20 milioni di euro come era stato affermato due anni or sono?
E' chiaro che nessun amministratore potrebbe operare scelte che non tengano in considerazione questo impegno. Ma a quanto ammonta?
Un altro importante elemento è: quale deve essere la situazione della gestione ordinaria della Coop? Sappiamo che in passato ogni anno sono stati utilizzati i proventi di circa 2 lotti per raggiungere una gestione in pareggio, tant'è che quando i lotti sono finiti (l'anno scorso) questo pareggio non è stato più raggiunto.
L'attuale CdA si è impegnato a creare una situazone in cui per la gestione ordinaria non siano necessarie risorse straordinarie (i lotti) ma debbano essere sufficienti quelle ordinarie (quote e locazioni).
Ipotizziamo tre possibili soluzioni per il futuro:

1. costruiamo solo i lotti che servono per onorare gli impegni con il comune + un tesoretto per le emergenze. Non facciamo nessun investimento in nuovi servizi o in attività produttive. Purtroppo se non si scioglie la variabile a cui ho accennato è anche difficile fornire una indicazione numerica. Certamente non 150 lotti, diciamo 60.

2. costruiamo il più possibile, escludendo le zone a rischio idrogeologico e le zone di particolare pregio paesaggistico. Con il ricavato sarebbe assurdo coprire solo gli impegni con il Comune percui si utilizzeranno dei quattrini per realizzare nuovi servizi e soprattutto nuovi investimenti che possano portare un reddito che consenta di ridurre la quota sociale. ovviamente deve anche essere escluso che questi soldi servano a coprire sperperi e inefficienze come avvenuto in passato. Il famoso studio Masala, quello che impropriamente Luca ha chiamato la nuova Variante, serve proprio ad identificare questa soluzione "massimale" e per il numero di lotti penso che si potrebbe fornire una quantificazione intorno ai 160.

3. una terza soluzione potrebbe essere la classica via di mezzo tra la minima e la massima.

ora è chiaro che i numeri possono variare anche se a mio avviso non di molto. l'importante, caro silvio, sarà chiarire che saranno i soci a scegliere e non ci sarà certamente unanimità. io mi impegnerò affinchè ci sia la massima informazione e confronto con altri soci affinchè non ci siano strumentalizzazioni del consenso, poi penso che tutti debbano rimettersi al giudizio della maggioranza.

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