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mercoledì 13 agosto 2008

Poggiodromo

La struttura urbanistica di Poggio e l'ambiente naturale in cui è inserito invitano alle passeggiate. A parte l'aspetto rilassante del camminare, per qualcuno, fortunatamente, i piedi sono ancora un mezzo di locomozione e per recarci da un posto all'altro spesso dobbiamo camminare sul bordo delle strade asfaltate.
Nel 1991 il reticolo stradale che attraversa il borgo è stato completamente asfaltato. Da allora sono scomparse le nuvole di polvere e le buche ma è conseguentemente aumentata la velocità degli autoveicoli ed il rumore che essi provocano, soprattutto quello delle moto "truccate".
Dal 1990 ad oggi è poi quadruplicato il numero di residenti che è passato da 500 a 2000.
La bassa densità abitativa e la lunghezza del reticolo stradale fa si che non si possa parlare oggi a Poggio di problemi legati a traffico e parcheggi e tutti ci auguriamo che traffico, rumori e ticket per il parcheggio continuino ad essere estranei alla nostra realtà.
Tutto andrebbe bene insomma se non fosse per il solito piccolo-grande problema tipicamente italiano: la scarsa educazione di pochi che peggiora la qualità della vita di molti.
Non si tratta solo di velocità: di fronte al bar, all'ingresso di Poggio, un nugolo di automobili solitamente ostruisce il passaggio perchè ci si ostina a volere parcheggiare di fronte alla porta del bar, senza utilizzare i parcheggi che si trovano a soli 20 metri di distanza. Vi sono poi automobili parcheggiate tranquillamente in curva o in prossimità di dossi.

Mi rendo conto che è un problema nazionale, noi italiani siamo generalmente poco inclini al rispetto delle regole e poco sensibili al rispetto per gli altri.
Il risultato è che alcuni automobilisti e motociclisti sfrecciano sulle strade a velocità degne del rally di Costa Smeralda. Alcune marmitte sono certamente irregolari e causano un rumore che dal rettilineo delle Piscine rende il passaggio di questi idioti noto a quasi tutti i residenti.
Mi capita spesso, passeggiando o semplicemente spostandomi a piedi da un punto all'altro del Poggio, di essere sfiorato da questi bolidi che non si preoccupano nemmeno di rallentare. Non voglio fare il moralista, probabilmente anche io non sono sempre attento a ridurre la velocità e tutti dovremmo impegnarci di più.
Il problema che dobbiamo porci è proprio questo: è possibile fare qualcosa per intervenire su questa situazione? Se si, che cosa?
Si potrebbero mettere cordoli dissuasori in alcuni punti strategici. E' fastidioso e disturba tutti per colpa di pochi. Inoltre questi cordoli si rompono e devono essere ripristinati con una certa frequenza. Ci sono altri provvedimenti che potrebbero essere presi?
Penso che qualcosa si potrebbe anche fare amichevolmente (in prima battuta) nei confronti di chi va in giro con marmitte non regolari.
Oggi la velocità si controlla sempre più utilizzando l'elettronica, le telecamere etc. Però se non sbaglio questi strumenti possono essere utilizzati solo dalle forze di polizia che molto difficilmente saranno in grado di fermare i pochi emuli di Ayrton Senna che utilizzano le strade di Poggio per il loro divertimento. Bello, forse folkloristico e tipicamente italiano.. però... qualora poi dovesse scapparci l'incidente grave ci troveremo a dire: eh si, qui si corre troppo, prima o poi si sapeva che sarebbe successo...
Fare qualcosa prima no?

Immagine:
Stimson

16 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Giorgio, ho visto il tuo intervento sul Poggiodromo e lo condivido in pieno. Sopratutto alcuni ragazzetti rimuovono la marmitta o ne montano una priva di silenziatore e dai a tutto gas anche se poi rimangono fermi perchè non hanno potenza; in compenso fanno un frastuono che qui si diffonde in modo abnorme, dando fastidio. Non parliamo poi di quattro scemotti che montano quelle enduro (si dice così ?) che strapazzano l'altrui tranquillità. Io proporrei di fare una petizione ai Carabinieri invitandoli ad intervenire. Questo intervento, a mio giudizio, dovrebbe essere compito della Cooperativa ma a ciò che leggo, i nostri sono impegnati sopratutto a svolgere altri incarichi fra cui quello di costringere l'unica associazione sportiva di Poggio dei Pini (ASD Poggio dei Pini), scuola di calcio per bambinetti, a traslocare nella località Frutt'i d'Oro ospiti di quel G.S. Leggo questa notizia su una delle pagine del giornalino Capoterra 2000 consegnatomi questa mattina dal mio giornalaio. Motivo del traslocco pare sia l'esosità dei costi richiesti dall'attuale gestore del nostro centro sportivo. Già l'anno scorso minacciava di chiudere, per lo stesso motivo, la scuola per bambini di avviamento alla pallacanestro, se dovesse accadere anche questo, a parte tutto ciò di negativo che ha caratterizzato questo gruppo dirigente della Società Cooperativa a r.l., è necessario veramente formalizzare un invito a levarsi da quei posti. Mi dicono che perfino per la stesura del verbale delle assemblee dei Soci venga corrisposto un compenso ad una persona. Se questo è vero evidentemente non siamo più una Cooperativa ma una pubblica associazione di beneficienza. Io i verbali (diversi anni) li ho stesi e non ho mai pensato di chiedere alcunchè perchè così concepisco l'idea di Cooperativa. Ma dato che questi messaggi vengono letti da un consigliere neo coptato molto vicino alla Presidenza sarebbe interessante se costui, ovviamente dopo aver chiesto il beneplacito a chi lui sa, desse una pubblica risposta a questo mio quesito, mi auguro smentendo questa voce biricchina che circola e, in caso contrario, ci dicesse oltre all'ammontare pattuito anche nome e cognome della persona beneficiata della prebenda pro-verbale.
Dato che io non sono idoneo a dare sufficiente visibilità a questi quesiti sei autorizzato ad operare le frammentazioni del mio scritto dando anche, se vuoi, un titolo di richiamo. Ciao Giampaolo Lai

giacomo ha detto...

Ciao a tutti, tutte queste cosettine riguardanti lo sport al Poggio sono il risultato e lo strascico della assurda vicenda " poggio sport " di circa 10 anni fa, voluta dai nostri guru dell'alta finanza della federal reserve di Poggio dei pini, che a pare mio e per usare un termine tecnico "anti fattu cagai e s'arrisu", la situazione è tragica e a momenti comica, diciamo che anche la pallavolo aveva traslocato tempo addietro, oggi anche il calcio??, domani il basket? e vabè allora sarà davvero un casino.

Io propongo come ho sempre fatto quella che per me è l'unica strada per assicurare un futuro dignitoso per lo sport al Poggio e senza voler costruire cattedrali nel deserto così come si è cercato di fare e come si è fatto, creando di fatto e realmente dei danni economici e sopratutto sociali.

Prima di tutto la ricostituzione del Gruppo sportivo Poggio dei pini, con nuovo statuto che sostituisca il vecchio così da levare la voce rognosa " soci a vita ", altrimenti ci si tira dietro i soliti simpaticoni che hanno il pallino del giocare a fare il capo, lasciar gestire la club house e altri servizi alla società vincente che attualmente ha le strutture ( per non ricreare disastri altrimenti si sarebbe punto e a capo), chiamare tutte le squadre che giocano qui con il nome " Poggio dei pini " questo per mille motivi ma uno tra tutti è lo spirito di appartenenza che appunto manca ai più giovani che devono ricrearsela facendo baccano, rintracciare tutto ciò che è di proprietà del G.S. p.d.p. e che qualche socio ha ancora da qualche parte ( vedi trabatello e lava pavimenti , panche e quant'altro), riassicurare tutti gli sport che ci sono sempre stati che sono: calcio, calcetto, basket, pallavolo, tennis, aggiungerne anche degli altri tipo atletica, tiro con l'arco etc. etc, infine lasciare le manutenzioni straordinarie a carico della Coop. così come si è fatto e come si sta facendo adesso, cercando anche l'aiuto di eventuali sponsor locali.

Concordo con Giampaolo Lai e le due cose sono perfettamente attinenti perchè oggi con l'annientamento di tutte queste cose ( sportive ) si è creato un clima tra i più giovani che genera anche le scorrerie citate e che mi risulta essere uguale a quando noi eravamo ragazzini qui al Poggio e guarda caso c'erano a gestire le attrezzature sportive i soliti padronnni che comandavano cercando di allontanare chi non faceva parte della loro tribù, ugh!!.

Di tutto questo trambusto dobbiamo ricordare che il presidente attuale al momento dei vari danni avvenuti anni fa non era presidente e non era protagonista di queste inziative malsane, dico questo sempre per onor del vero.

Ne riparleremo a settembre come sempre con gruppi di lavoro...speriamo.

ciao e buon ferragosto

Giacomo

Giorgio Plazzotta ha detto...

Mi spiace che Giacomo non abbia scritto il pezzo sullo sport, perche cosi avremmo evitato di parlarne in questo post andando fuori tema.

Giampaolo il fatto che il solo Luca Madeddu scriva qui non significa che tutti gli altri consiglieri non leggano il blog. Ricordati che i lettori sono una sessantina al giorno e non provengono dalla scandinavia. Stai tranquillo che il messaggio arriva a destinazione.

Filippo ha detto...

Filippo Jacazio

Tornando a bomba, la questione della "sicurezza" ma più semplicemente dell'educazione stradale a Poggio esiste, e non è nuova. Il che significa che non è mai stata risolta. Si tratta di diversi aspetti, ognuno dei quali va affrontato con uguale serietà e uso di coscienza sia dai residenti che dagli amministratori. Fin qui niente di nuovo. Il fatto è che la Cooperativa non ha un vero potere sanzionatorio nei confronti di ignora (coscientemente) le poche e semplici regole che nel tempo sono state stabilite. Qualche esempio: con diverse circolari è stato fatto divieto di parcheggiare le auto a bordo strada, e se non sbaglio vige anche l'obbligo di dotare i terreni di un apposito spazio all'interno dei propri confini. Avete presente, vero, alcune strade in cui bisogna praticamente andare a senso unico alternato...?! La Coop non può elevare contravvenzioni, al massimo potrebbe, d'ufficio, rivolgersi ai carabinieri o alla stradale. Il problema è che sulle nostre strade non ci sono, se non in pochi punti, dei divieti di sosta,nè dei seri limiti di velocità (altro esempio) ma solo degli antidiluviani cartelli di limite a 10 Km/h, ovviamente non verosimili. Insomma, è come se da noi il Codice della Strada non valesse, con la scusa che la maggior parte delle strade sono considerate "private" e quindi non controllate dalle autorità. Ancora, si è parlato più volte di piste ciclabili e/o percorsi pedonali. La Cooperativa potrebbe realizzarli, ma sta poi a noi, in assenza di controlli, non usarli per andarci in moto o a cavallo. Così come sta a noi, se il nostro vicino parcheggia in piena curva, andare a chiedergli di usare il suo parcheggio o di spostare almeno la macchina, e chiamare i carabinieri se insiste ad ignorare la richiesta, senza paura di farci dei nemici. Le guardie potrebbero, se non altro, lasciare sulle auto una specie di avviso d'infrazione. Per inciso, a mio parere si sta diffondendo un pericoloso atteggiamento di menefreghismo/rassegnazione, con la scusa che tanto nessuno controlla e nessuno può farci niente. Beh, NOI possiamo, è casa nostra.

Giorgio Plazzotta ha detto...

Non so quanto sia possibile applicare un divieto di sosta totale come quello cui hai accennato. Certe restrizioni mi appaiono inversomili cosi come quella che hai ricordato del limite di 10 km/h.
E' chiaro che nelle strade passano le macchine, e che le macchine da qualche parte devono anche sostare. Penso che l'obiettivo sia fare in modo che non vengano parcheggiate "ovunque dove capita o è più comodo". Per esempio su un lato della strada e non su entrambi, per esempio NON in curva o in prossimità di dossi.
Anche per la velocità 10 Km/h è inverosimile ma alcune macchine percorrono il rettilineo delle piscine a 100 km/h e alcune strade come il tratto del laghetto o la strada dei campi sportivi a 80/h.
Purtroppo Filippo penso che tu abbia ragione. I privati non possono effettuare contravvenzioni e non so se possono effettuare segnalazioni. Ricordo un giorno di avere letto una spigolatura su una anziana signora di Freiburg in Germania che, dalla finestra, segnava e poi segnalava alla polizia, i numeri di targa di tutte le macchine che commettevano infrazioni, ma non so se una delazione di questo tipo sarebbe valida da noi.
Sulla questione dei parcheggi invece penso che si potrebbe intervenire, perlomeno nei punti di maggior pericolo, istituendo il divieto di sosta.
Anche sul fronte marmittoni si può intervenire facilmente con uan ramanzina. Sembra inoltre che questo post abbia avuto dei poteri speciali da "pindaccio" perchè pare che uno dei due motorini più chiassosi della zona si sia schiananto (nessun danno al ragazzo) distruggendo proprio la marmitta. Sono amici di mio figlio e quindi ho queste informazioni. Visto che il blog serve?

Anonimo ha detto...

Giorgio, condivido assolutamente (in pieno) il nuovo argomento che hai proposto, intitolato Poggiodromo. Ho, ormai rinunciato, ad attendermi la soluzione per l'accumulo di auto all'ingresso lato bar. Non c'é nulla da fare. Lo fanno Poggini e non. Diverso é l'aspetto dei fracassoni. Non sempre é solo rumore. Spesso sono anche forti velocità. Sarà il caso di suggerire l'installazione di dissuasori ?
Saluti.

Maurizio Cadone

Filippo ha detto...

Preciso che il divieto di lasciare le auto in sosta a bordo strada, cui ho accennato nel post precedente, riguardava le auto dei residenti che le lasciano fuori del proprio lotto. Un divieto di sosta totale sarebbe certamente improponibile, non siamo dotati di piazzole o aree di parcheggio adeguate nelle zone "residenziali", e se uno invita a casa sua una ventina di persone, beh, da qualche parte le auto dovranno stare. Per questo, la soluzione del problema sta, in parte, nel buon senso delle persone, di chi ha la casa e di chi è "ospite". I primi pensino alla possibilità di realizzare almeno un vialetto all'interno del lotto, i secondi che un parcheggio che in città costerebbe una multa o una rimozione, a Poggio non diventa automaticamente una buona idea. I rallentatori, i cosiddetti dossetti, oltre ad essere una soluzione decisamente scomoda ed antipatica, sono sempre al centro di contestazioni, non essendoci regolamenti che ne stabiliscano l'altezza massima e minima, il materiale, così via. E hanno effettivamente bisogno di manutenzione. Spesso il risultato è una serie di ostacoli irregolari, mal segnalati e poco visibili, potenzialmente dannosi per i veicoli e pericolosi per la circolazione (moto, strade bagnate). Su una rete stradale estesa come la nostra, la spesa sarebbe poi non indifferente. Preferisco l'educazione stradale, una segnaletica chiara, e qualche controllo in più. Qualcuno ha mai visto la Municipale a Poggio, o una pattuglia più spesso di una volta ogni tre mesi sempre nello stesso posto? Le tasse pagate al Comune e allo Stato ci daranno pure il diritto a qualche servizio di base. Le nostre Guardie non possono svolgere compiti di polizia, ma solo di guardiania, credo.

Anonimo ha detto...

Giampaolo, le notizie che in buona fede ci hai dato, relative alla scuola calcio, che dici riportate sul giornale Capoterra 2000, sono state da parte Tua oggetto di verifica, accertamento, valutazione con i dirigenti della ASD o magari con gli attuali responsabili del centro sportivo ? Ti faccio questa domanda perché il Tuo post, a mio parere, esprime un indirizzo fuorviante, negativo nei confronti del Poggio Sport Village, che non condivido e mi secca molto che i 60 lettori del blog possano farsi un idea sbagliata sulla vicenda.
Credo di conoscere un po' la storia del nostro gruppo sportivo, diciamo perché lo frequento attivamente dagli anni 90; così come conosco quella della Poggio Sport srl nonché la conduzione attuale.
Se Ti fa piacere possiamo incontrarci per trattare in maniera approfondita l'argomento, Tu con le Tue competenze di amministratore, io con quelle di semplice sportivo.
Vedrai che se ci mettiamo a fare i conti, e Tu li sai fare, le cose assumeranno un aspetto diverso da quello che traspare dal Tuo post.
Fammi sapere.

Saluti.

Maurizio Cadone

Giorgio Plazzotta ha detto...

Preciso che i lettori del blog non sono 60. Sono 60 i visitatori giornalieri.
E' impossibile dire quante differenti persone leggano un articolo, per esempio questo, però sono certamente alcune centinaia.

francomagi ha detto...

Se già esistono problemi di traffico oggi, immaginiamo con gli eventuali 5.000 abitanti previsti dalla variante al pdl adottata dal Cda!!!
Avremmo dovuto inserire impianti semaforici nelle strade del Poggio...
Comunque anche io sono della opinione che servirebbe un maggiore controllo da parte della Polizia Municipale e dei Carabinieri, magari con la elevazione di qualche sanzione amministrativa (multa), che servirebbe come deterrente.
Per quanto riguarda gli impianti sportivi, sono d'accordo con Maurizio, bisognerebbe analizzare a fondo i motivi e le ragioni di queste scelte.
L'unica cosa vera è che l'avventura della Poggio Sport Srl è stata un disastro! e bene fa Giacomo a sostenere che si stava meglio quando si stava peggio, e cioé con il vecchio GS Poggio dei Pini.

Franco Magi

Filippo ha detto...

I "problemi", ma credo siano più fastidi che veri problemi, che abbiamo sulle strade di Poggio non credo dipendano in maniera diretta dal numero dei residenti e dei mezzi circolanti. Sono più o meno gli stessi fastidi di molti anni fa, e che l'asfaltatura ha in parte risolto (polvere, buche, difficoltà con le forti piogge), in parte acuito (la velocità soprattutto). Quelli che parcheggiavano in mezzo alla strada c'erano anche vent'anni fa, anzi erano in proporzione di più, perchè non era ancora stata fatta pressione perche ognuno pensasse a ricavarsi un parcheggio nel proprio lotto. Quelli che correvano, pure. E al rumore, si aggiungeva il nuvolone di polvere. Ma non abbiamo ancora veri problemi di traffico, non abbiamo code, strombazzamenti, e attese che dei semafori finirebbero per causare. Nemmeno con un paio di migliaia di abitanti in più questo si verificherebbe. Tremila residenti non sono tremila auto, e sopratutto non tutte in strada nello stesso momento. In più, insisto, se ognuno dei nuovi ipotetici residenti mettesse l'auto in garage o in giardino, e guidasse con buonsenso, e se ogni tanto ci scappasse qualche multa o almeno qualche controllo, credo che potremmo vivere e circolare tranquillamente.

francomagi ha detto...

Ciao Filippo,
certamente non dipendono solo dal numero di abitanti insediati, ma dalla loro educazione stradale e non.
Ma è innegabile che per un fattore puramente statistico un maggiore numero di residenti aumenti il numero di sconsiderati che corrono nelle strade.

Franco Magi

Anonimo ha detto...

Giorgio, si, scusa, sono stato impreciso. So perfettamente quanto il blog sia consultato. E' diventato, quasi, il nostro quotidiano.

Ciao.

Maurizio Cadone

Giorgio Plazzotta ha detto...

scusa Maurizio non volevo assolutamente sembrare megalomane.
Questo blog è una caccola nel panorama telematico mondiale ed è anche ben distante da quello che meriterebbe la nostra piccola comunità.
Ho scritto quella precisazione solo per dare un'idea, a chi scrive, di quale uditorio raggiungano i loro messaggi.

Anonimo ha detto...

Per Maurizio Cadone sulla SCUOLA DI CALCIO
Scusa Maurizio per il ritardo ma questo caldo ha favorito la pigrizia. Sul trasferimento di questa Scuola di Calcio dei bambini, io non so nulla in più di quanto pubblicato dal giornale Capoterra 2000. Se ha scritto il falso potrebbe emergere con una smentita, se è vero lo verificheremo puntualmente assieme e, magari, qui stesso, divulgheremo l'esatta informazione.
Vorrei però dirti che già l'anno scorso, a Settembre, i giovani volenterosi che curano il basket per i bambini, di certo, hanno rasentato la decisione di chiudere a causa dei costi che venivano richiesti per l'uso del campo coperto. Come sai questa struttura è stata creata dalla Cooperativa che vi ha profuso, negli anni, non poche risorse. Ora sentirsi riferire (cosa vera perchè da me verificata) che le nuove condizioni economiche richieste l'anno passato impedivano il prosieguo di questo importante servizio, mi aveva molto meravigliato. Come sai questo Consiglio aveva "affidato" senza alcuna pubblicità, a trattativa privata la gestione della struttura sportiva, impedendo di fatto ad altri la possibilità di formulare offerte,e questo non è stato un atto condotto nell'interesse della Società. E' possibile che l'attuale gestore (che ha confermato questa procedura) possa anche rimetterci (di qui la richiesta di canoni che allontanano) ma questo è frutto di una scelta occulta fatta dal CdA o dal Comitato Esecutivo. Se fosse stata data pubblicità sarebbero sorti i concorrenti e l'offerta sarebbe stata al rialzo e quindi un beneficio per la Società (noi) e per l'attività, perchè nella prospettiva di dover pagare un canone il responsabile avrebbe escogitato ogni accorgimento per attirare frequentatori. Cosa ne pensi ? Ricorda che il bacino di utenza su cui potrebbe contare la struttura sportiva nostra ammonta a circa 25.000 persone e che attirare 300/400 Soci (con opportuna azione promozionale fatta di atti reali) non sarebbe impossibile. Ovvio che ogni attività necessita di un minimo periodo di avviamento (ricordo che i testi indicavano 5 anni), ma tu concorderai che se apro un negozio con soldi altrui, senza rischio diretto, sarò portato ad attendere che i clienti arrivino di loro spontaneità e non richiamati dalla buona merce da me offerta. E' così ? Ciao e a presto. Giampaolo

Anonimo ha detto...

Caro Giampaolo, grazie per la risposta. Quanto vorrei che le cose stessero come dici Tu (mi riferisco ai 300-400 soci). A titolo indicativo (poi ci vedremo con carta, penna e calcolatrice) Ti dico che negli anni '90 dal tennis si recuperavano la maggior parte delle risorse finanziarie utilizzate per le varie attività sportive (campionati compresi, con allenatori pagati). Come ho già detto il torneo sociale prevedeva tre tabelloni (A-B e C). C'era una prima squadra formata da giocatori esterni di alto livello. A vedere la partite c'erano più anelli di spettatori. Solo due anni fa, se non ricordo male, il torneo non si é disputato per ... mancanza ... di giocatori. Ti assicuro che in 6 max 8 abbiamo garantito per anni la quota più sostanziosa degli incassi. Tra questi 6/8 c'erano, come tuttora ci sono, Tuoi coetanei. Come ricorderai c'erano ulteriori tre campi (dove oggi c'é il calcetto) che pure venivano occupati. Oggi capita che i 4 campi rimasti talvolta siano vuoti e non certo per mancanza di promozione. Tutt'altro. E qui mi voglio fermare aggiungendo un ultima cosa: sai in quanti si prodigavano per avere da benefattori, ditte, sponsor vari, diciamo mecenati, i soldi necessari per andare avanti ?
Ti risulta che oggi questo sia possibile ?
Una volta mi sono interessato per recuperare tra i miei conoscenti di Cagliari un tecnico per il basket. Mi venne data un ipotesi di disponibilità per una cifra pari a lire 5.000.000 per campionato!?!?! I giocatori credo si quotassero. Impresentabile.
Tenere in attività impianti sportivi é da sempre difficilissimo quando non c'é la mano pubblica.
Oggi, e non potrebbe essere diversamente, c'é l'ossessione del conto economico. Del reddito, del tornaconto. Vale per il singolo, per la famiglia, per le società tipo la nostra Cooperativa. Gli equilibri delle imprese, ma Tu in questo sei maestro, devono essere assolutamente precisi e rispettati
diversamente saltano, o rischiano. Non mi sembra il caso di fare esempi ne vicini ne lontani.
Gli attuali Gestori degli impianti non hanno bisogno della mia incompetente difesa d'ufficio, e di questo mi scuso con loro, ma Ti assicuro che quello che han fatto finora, in positivo, non lo ha fatto nessuno negli ultimi 20 anni.

Ci vediamo per le verifiche.

Saluti.

Maurizio Cadone

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